domenica 6 marzo 2011

l'importanza del ritmo delle parole

Ho letto molti libri di pedagogia, anche perchè stando in giro per il mondo, non sempre si può conciliare tutto quello che si desidera con ciò che si trova nel posto dove si vive; così mi leggo libri e i blog di altre mamme, in cerca di stimoli, idee, condivisione di esperienze per arricchire la nostra realtà e le mie iniziative.
Sul sito di Nati per Leggere, un progetto pedagogico molto interessante, ho letto questo:
RIMA: facilita la memorizzazione, produce un piacevole effetto sonoro, si accompagna quasi sempre ad un sorriso
 
RITMO: invita ad accompagnare il suono delle parole con movimenti del corpo

RIPETIZIONE: facilita la comprensione, favorisce la lettura corale, aiuta a prevedere lo sviluppo della storia
Mi sono ricordata così di questo libro, mandato dai nonni ad Alejandrito l'anno scorso; è andata così: ho cominciato a leggerglielo e dopo un mese, lui sapeva a memoria tutte le filastrocche e poi ha cominciato a sviluppare capacità di memorizzare anche la sua propria storia, quello che vede o che gli succede. Insomma, per me è stata una scoperta, perchè ho capito che leggere filastrocche a un bambino di 3 anni, lo aiuta proprio a sviluppare quelle capacità che menziona Nati per Leggere.  E voi come mi suggerite di stimolarlo a quest'età ? A maggio lui farà 4 anni !!!
Vi saluto con una frase che mi è piaciuta tanto, sempre presa da Nati per Leggere:  Canta, parla e racconta al tuo bambino: anche la tua voce serve a farlo crescere



2 commenti:

  1. anch'io stò scoprendo la potenza di filastrocche e canzoncine. accompagnano tutta la giornata in asilo di mia figlia Bianca e aiutano suo fratello Lorenzo a scuola, per memorizzare, imparando con allegria e facilità!
    un caro saluto,

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  2. Che bello questo argomento. Per lavoro e non, adoro tutto ciò che è linguaggio, suono e gioco. Ho cominciato con le filastrocche molto presto, con i primi cambi. E anche con le canzoni, quando ancora il tupi era nella pancia. Pensa che ce n'è una in particolare che gli cantavo spesso e lo calma ancora adesso all'istante. A questa età sono delle vere e proprie spugne e secondo me è importante dargli il più possibile facendoli divertire. Si ritroveranno così più avanti un linguaggio ricchissimo e una conseguente capacità di pensiero. Oltre alle filastrocche potresti provare a nominare spesso le emozioni, cioè a spiegargliele con le parole, in modo che sappa riconoscerle. Ad esempio, che la delusione è diversa dalla rabbia e dalla paura, che l'affetto è una cosa e la riconoscenza un'altra. Sembra banale, ma trovo che in molti ragazzi più grandi questo manchi, forse perchè non hanno avuto la possibilità di soffermarsi a parlarne.

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