martedì 21 aprile 2009

piú che casa, é un bazar

E' da 8 anni ormai, che sono abituata a ricominciare ciclicamente tutto da capo, a ricostruire un nido, trovare un lavoro nuovo, instaurare relazioni nuove; é da 3 anni ormai che sono abituata a separarmi da Victor per lunghi periodi; é solo dalla nascita di Ale, che ho sentito che ero cambiata. Ora ho voglia di fermarmi in una casa stabile, di avere i miei ricordi riuniti in un unico posto, di svegliarmi tutte le mattine accanto a Victor e di aspettarlo la sera. Per ora non possiamo ancora comprare una casa nostra, peró é solo questione di tempo perché tutto quello che faccio ogni giorno, ha solo questo fine. Intanto piano piano, sto raccogliendo tutte le nostre cose, sparse fra Perú e Italia, e sto scegliendo i nostri oggetti di uso quotidiano, quelli che ti fanno sentire a casa e che devono durare tutta la vita.
E' cosí che ho finalmente comprato le nostre poltrone; l'idea era di spendere poco con gran risultato, e cosa ho trovato a Monsefu, nel Nord del Perú, lo potete vedere qui sotto:

I cuscini li faró io, con una tela molto bella comprata in Italia al kg, e con della iuta. Il tavolino invece avrá presto un vetro. Io sono molto contenta, anche perché mi sembrano a prova di Ale, di cane e di gatto. E mi piace pensare che ad ogni viaggio che faccio, ritorno con qualcosa che mi ricorda quell'esperienza, questa volta sono stati i divani dal nord del Perú, invece il quadro che appare nella foto viene dalla spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro, dove ero stata per lavoro quando ero incinta di Ale, e sará per questo che mi ha colpito proprio quel soggetto di donna.

Alcune visitatrici di questo spazio mi chiedono come faccio a stare cosí da sola, in un paese straniero, e devo dire che in effetti non é facile, ci sono giorni che sono molto giú e scoraggiata, ma é questione di ore, basta che esca con Ale e degli amici, che mi metta a fare qualcosa che mi fa sognare, e passa; alla fine, quello che mi stressa veramente sono i problemi del lavoro ed i pescecani che incontro nel mio ambiente di lavoro, mi fanno rabbia, ci lotto di continuo e per questo poi mi sento lacerata, perché di indole sono fondalmentalmente pacifica e fiduciosa negli altri. E poi una grande compagnia é la signora Gladys, che mi aiuta in casa; dovrebbe fare la tata di Ale, in realtá quando non sto lavorando in qualche consulenza, ci aiutiamo a vicenda, se io mi butto in un progetto tipo la pittura della casa, lei aiuta con gli angoli, e se lei cucina, io intrattengo Ale se lui non ha voglia di aiutare lei in cucina. In questo sono molto fortunata, perché ho passato 9 mesi a Roma da sola, e lí é stato duro veramente, lí mi sono sentita veramente sola ed era il mio paese, solo Roma non era la mia cittá nativa; l'unica amicizia vera é nata con i nostri vicini e una simpatia reciproca, molto legata alla presenza di Alejandro, ci ha avvicinato ad alcuni ragazzini figli di famiglie romene, egiziane e latine, che vivevano vicino a noi, di tutte le etá, che a modo loro lottavano contro i pregiudizi e non volevano sentirsi stranieri nella terra dove erano nati.

Ieri abbiamo fatto una riunione con alcune amiche in un parco: abbiamo portato il regalo di nascita per Santiago, figlio di una mia amica tedesca conosciuta qui; io ho preparato un asciugamano con il suo porta asciugamano, preso da un libro giapponese che s'intitola "Gifts For Sweet Baby", che ha il pregio di non avere cartamodelli da ricalcare, solo a volte alcuni ingrandimenti da fare. I lavori proposti sono molto veloci da fare, lo consiglio a chi ama cucire per i bebé, regali per sé o per le amiche. Inoltre il doppio regalo, permette di lasciare la borsa porta asciugamano, alla sorellina piú grande, perché non venga attaccata dalla gelosia nel vedere che tutti hanno un regalo per il fratellino appena nato e nulla per lei.


Ora vado a fare il piano di lavoro per il tavolino che ho comprato sempre al Nord, per il compleanno di Ale, domani spero poter averlo finito per fare delle foto, per compartire il mio piacere con voi.

Vi lascio con le foto di un altro dei libri regalati dai nonnini di Alejandrito: Von Morgen Zum Abend di Eva-Maria Ott-Heidmann, illustratrice d'ispirazione steineriana di cui avevo giá il libro Sommer sul ciclo delle stagioni. Questi libri non esistono tradotti in italiano, peró sono privi di testo o il testo in tedesco é proprio breve, e anche senza capirlo, le illustrazioni parlano da sole; inoltre sono cartonati, il che permette di sfogliarli anche a bambini molto piccoli.

..... a me incantano......

13 commenti:

  1. ...leggerti a quest'ora, prima di andare a letto, è come ricevere una dolce buonanotte.
    ti penso.
    ;-)

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  2. Che dolcezza e che amore traspare dai tuoi post. E' un leggere che fa bene al cuore.
    Le poltrone sono assolutamente bellissime e in perfetta armonia con il resto del salotto. Ti caoisco benissimo sai? Anche io adoro acquistare oggetti di arredamento, mobili, quadri o quant'altro durante i nostri viaggi. Qualcosa che ci abbia colpito e che ci ricordi ogni giorno un frammento di quella nuova scoperta.
    Il porta asciugamano è bellissimo.
    Un bacio grande grande a te e al piccolo Ale.

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  3. Non riesco neppure ad immagginare quanto sia dura stare senza il tuo Victor in un paese straniero...ma penso che a volte ci imbattimo in situazioni che "ci servono" per crescere, che ci fanno scoprire una parte di noi che altrimenti non sarebbe mai uscita fuori...!
    Quello che è successo a te!!!
    Sei una donna forte, coraggiosa, ma non hai perso la dolcezza e la sensibilità!
    i miei complimenti!

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  4. Non hai detto che i liguri da cui discendi in parte sono naviganti e che tanti cugini della nonna erano imbarcati in un'epoca in cui le comunicazioni non erano quelle di oggi e che le donne della famiglia si abituavano a crescere 5 o 6 figli con il marito per mare .Lo spirito di avventura ce l'hai un po' nel sangue.La parte sicula emigrava in america e andava per mare e mare c'e' anche a Fano .E' il mare che ti porta all'avventura e poi hai scelto tutto tu noi non possiamo far altro che sentirci dei poveri orfanelli soprattutto del nostro piccolino oltre che di te .Ciao Estrellita nostra.

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  5. Immaginavo che avresti preso poltrone e divano che mi sarebbero piaciuti, e non mi sbagliavo. la tua casa mi sembra quasi famigliare, intima.
    Il libro di Ale è bellissimo. E il tuo lavoro è tenero da matti, a me riempirebbe di gioia.

    Passare di qui è sempre meraviglioso.

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  6. Ma che meraviglia!
    Sia la casa, che il racconto, passando dai libri e dai legami.

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  7. Che strano, ti sento molto vicina ogni volta che ti leggo. Proviamo sentimenti simili, abbiamo gusti simili e tu sei così lontana! Venire sul tuo blog è come incontrarti al parco e chiacchierare amabilmente. Le tue poltrone hanno una forma molto materna e accogliente. Dicono siediti siediti... Aspetto con curiosità i cuscini. Un bacio grande

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  8. bellissime le poltrone!! Sono curiosa di vederle con i cuscini.... molto interessanti i libri...sono una maniaca di libri.. :)

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  9. Sarà pure un bazar.. ma è un bellissimo bazar!
    E le pareti.. le pareti colorate lasciano senza parole.. i divani meravigliosi.. i progetti che hai realizzato e che ancora vuoi realizzare... Cara Maria Claudia... sei una scoperta continua...
    Forza e coraggio per tutto il resto.. forza e coraggio che di certo non ti mancano!!!
    Quando vuoi.. sul mio blog c'è un piccolo pensiero per te...
    ti abbraccio...

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  10. Che bella casetta, confortevole e piena di colore. Penso ti somigli molto.
    Grazie per "compartire" (termine che tu hai usato e che mi piace molto) il tuo quotidiano con noi..

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  11. bellissime quelle poltrone:sono felice di averti conosciuta attraverso il blog di mamit e pupina (con un titolo quasi gemello di quello del mio blog!) se vuoi consulenza gattesca, non hai che da chiedere:la mia tribù è vastissima!

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  12. a mia moglie quei mobili piacerebbero tantissimo !

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