lunedì 12 gennaio 2009

la routine che fa bene


I nostri giorni si svolgono tranquilli, solo movimentati di quando in quando, da mattine negli uffici dello stato peruviano, per i documenti miei e di Alejandrito; quando sono a casa, per lo piú sto cucinando, con un aiutante che comincia a voler partecipare ogni giorno di piú. Qui sopra, seguendo gli stimoli che da la stupenda Jean Liedloff, Alejandrito mi sta aiutando nel pelare i piselli; ormai é un compito fisso da fare quando stiamo in cucina, pelare fave, piselli, fagioli, pallares (dei fagioli bianchi che si coltivano qui), anche se non li uso subito, li metto in frigo giá pronti per i prossimi piatti, e credo che la concentrazione che mette nel fare questa operazione, gli servirá in futuro. Inoltre il bello qui in Perú, é che quasi tutto si compra fresco, quindi per fare la spesa settimanale noi facciamo dei gran giri per i mercati vicini, ma non credo potró mai fare foto con la mia Canon perché sarebbe molta tentazione per i borseggiatori !! Non é che il luogo sia piú pericoloso di altri, io mi muovo sempre serena, il segreto é non dare troppo nell'occhio e non tentare nessuno.
In questi giorni di cucina, si preparano ricette italiane e peruviane; io mi difendo bene anche nella cucina peruviana grazie a un libro di ricette che mi ha regalato Victor anni fa, e poi c'é anche la nana di Alejandro che mi aiuta, cosí siamo 3 in cucina, 3 a tutti gli effetti perché Victor ha costruito uno sgabello di legno ad Ale, e ora lui arriva in piedi al piano di lavoro: bisogna solo stare attenti di mettersi a tagliare ed affettare lontano dalle sue mani investigatrici !!!
Dato che mi sono accorta che da che stiamo in Perú, non ho ancora parlato di ció che ci circonda, inizio ora con ció che abbiamo in casa e che non avremmo mai potuto incontrare in Italia; presento quindi la carambola, un frutto dalla forma particolare, come si vede nella foto, che tagliato si moltiplica in un firmamento di stelle, un frutto che viene dalla selva e ricorda le notti stellate che si vedono laggiú quando si dorme lungo il fiume che scorre silenzioso, in mezzo alla foresta, lontano dalle luci delle cittá, quando senti che sei un puntino e che forse sono le stelle che stanno osservando te..... insomma, a parte le divagazioni, la carambola é un frutto che non si mangia fresco, ma si fa bollire, si filtra e poi si aggiunge zucchero a piacere perché é un pó asprigna, e qui in Perú zucchero vuole dire un sacco !!! qui si dice "tomar un refresco de carambola" cioé la carambola si diluisce con acqua, non é un succo puro, sennó si direbbe "jugo de carambola" che non esiste.



Ho scritto questi pensieri, poi ho letto l'ultimo articolo della mia amica Sabrina, e ho pensato di intitolare questo post in nome della routine salutare, che piace ai bambini per le sicurezze che ci trovano, e sta piacendo molto anche a me che ho sempre odiato questa parola, perché dentro ritmi sempre uguali, si possono far suonare tutte le note in infinite maniere. L'importante é la volontá di suonare, o di stare in silenzio ed ascoltare.

3 commenti:

  1. Sfruttamento lavoro minorile .....anzi infantile .Come sei bello piccolino tutto serio :bello bello bello bacino.Poi presenta il conto...

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  2. Ciao! sono finita sul tuo blog pe caso, seguo anche io "la casa nella prateria", mi ha incuriosito il fatto che sei in Perù uno dei posti più belli della terra! io e mio marito dovevamo partire per Urumabmba, per lavorare come volontari in una casa famiglia, ma poi aspettavo il mio piccolo e questa è un'altra storia. seguiro il tuo blog. ciao e in bocca al lupo

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  3. Che serio Alejandro e che carino !

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