lunedì 19 gennaio 2009

l'aldea dei bambini

C'é una mamma che stimo molto, che ripete sempre che osservare i bambini é il primo passo per capirli; una mamma eritrea che ho incontrato a Roma, mi raccontava che in Italia si sentiva terribilmente sola, e che invece in Africa una mamma tutto il giorno sta a contatto con le altre donne dell'aldea e per esempio, tutti i pomeriggi c'é la cerimonia del caffé che si divide con le vicine di casa, e ogni mamma non bada solo ai bambini "suoi", ma anche a quelli degli "altri" perché sono bambini, creature da difendere come tutti i cuccioli.

Ho ripensato tanto a queste osservazioni nei giorni passati; Alejandrito é stato 2 giorni interi insieme ai bambini di alcune famiglia amiche, e ho visto come non c'éra differenza di etá: i bambini abituati a star in armonia con bambini piú piccoli, li rispettano e li coinvolgono e i bambini piú piccoli vogliono stare con i piú grandi per imparare da loro. Primo insegnamento pratico che ho tratto é: non é importante per un bambino di 20 mesi, andare all'asilo per socializzare, ma é importante che passi tempo con i suoi fratelli o con altri bambini, vedendo i suoi genitori rapportarsi con altri adulti, come i genitori degli altri bambini; la parola chiave é l'imitazione, per imitazione vedendo noi, anche i bambini imparano a prendere contatto con gli altri bambini e con gli adulti. Qui sotto c'é una foto di una serata in cui i bambini potevano andar a dormire quando avessero sonno: Ale sta giocando ai piattini con un altro bimbo di 7 anni !! e lui ha solo 20 mesi !! mi ha sorpreso vedere quest'armonia fra loro che si conoscevano da poche ore, ma questi bambini, come tanti qui in America Latina, in casa loro sono abituati a star a contatto con fratelli o cugini piú piccoli, e in casa imparano dai genitori che conviene di piú giocare che picchiarsi. Invece un triste ricordo che ho dei parchi italiani, sono bambini di 5 anni, che schiacciavano le dita del piccolo Ale di 1 anno, solo perché voleva salire sullo scivolo dove stavano loro, oppure gli lanciavano i sassi, e altre angherie che non mi dilungo a raccontare, che ho visto succedere fra bambini di 5-7 anni nei confronti di bambini di meno di 2 !!
Sempre in questi giorni mi sono accorta che con la mia amica Tatiana, facevamo mangiare i bambini dallo stesso piatto, loro stavano tranquilli senza litigarsi il cibo che era sufficiente per tutti e due, e abbiamo visto che dopo giocavano senza rubarsi i giochi dalle mani, cosa che era successa la mattina appena arrivati; imparando a dividere il cibo, hanno imparato a condividere; invece la mamma dell'altro bambino invece voleva che "suo" figlio mangiasse lo yogurth, e dato che non é cattiva, ha offerto uno yogurth uguale ad Ale perché non stesse a guardare; io l'ho ringraziata per la delicatezza, ma ho pensato che si é persa un'occasione per insegnare a condividere a "suo" figlio: quante volte ripetiamo ai bambini che devono imparare a condividere con gli amici ? ma come fanno se noi stessi non mostriamo loro com'é bello ?

L'imitazione quindi é un fattore importante; qui sotto Ale sta buttando la sua cacca giú dal water prima di tirare l'acqua, come vede fare sempre a me (con il suo vasino !!); é dall'etá di 1 anno che sta senza pannolino, é prima ha indossato i pannolini lavabili; ora ha 20 mesi, avvisa per fare la cacca, e la pipí o avvisa o la fa quando lo si porta davanti al vasino; essendo un "uomo", lui la fa in piedi mentre io gli sollevo il vasino; non é faticoso togliere il pannolino, io vedo Ale piú indipendente e sicuro di sé, bisogna solo aver tempo di osservare i segnali del bambino quando ancora non si é abituato ad avvisare. Io all'inizio portavo Ale sul vasino ogni mezz'ora per farlo abituare, e se non voleva il vasino, poteva essere la doccia o il lavabo, la cosa era che si abituasse a star senza pannolino e trovasse un luogo dove "liberarsi".

E sapete che ? i bambini ci osservano per conoscerci, altrimenti perché Ale dovrebbe indossare le mie scarpe da ginnastica per imitarmi e da lí capire cosa si sente a camminare con quelle scarpe ? e perché quindi noi non dovremmo fare altrettanto, osservarli per conoscerli ?

Dedico questo post alla mia amica Sabrina (la mamma di cui parlavo all'inizio), che mi fa sempre riflettere tanto e che ho avuto anche la fortuna di conoscere dal vivo, cosa che mi piacerebbe anche con altre donne che ho conosciuto su internet. Queste sono le modeste riflessioni di una mamma che ha iniziato da un pó ad osservare il bambino che vive in casa con lei, e mi piace usare questa perifrasi per non dire "suo", perché mi piacerebbe essere una mamma dell'aldea, che protegge i cuccioli, quelli della sua stessa specie e di altre specie animali, perché devono aver il tempo di conoscere il mondo lá fuori prima di rimanere soli.

11 commenti:

  1. è meravigliosa l'idea di un gruppo di mamme insieme coinvolte nella crescita dei figli.
    Quando è nata la mia prima bambina, anche io ho aderito a un progetto del comune che si chiama, "tempo per le famiglie".
    Il comune mette a disposizione un ambiente adatto ai piccoli con tappetoni e alcuni passatempi, e una cucinina per la merenda, dove le mamme possano incontrarsi e condividere le esperienze, e altrettanto far fare ai bambini, che sono anche piccolissimi!
    Adesso di bambini ne ho tre, e l'esigenza di incontrarmi con altre mamme ce l'ho ancora, mentre i miei bambini hanno imparato a fare un loro gruppo , fra loro o con una amichetto, ed è buffo sentirli parlare fra loro e accordarsi sui giochi, trovando autonomia .

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  2. Un'altra cosa:
    Ho il libro dolci fatti in casa da cui tu avevi preso una torta al cioccolato favolosa.
    In quetsi giorni ho sfornato un dolce ogni tre giorni,il tempo di finirlo e via un'altro, tutti ottimi!
    Però oggi ho bruciato fino a ridurli in cenere nera i panini dolci...sob

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  3. hai visto che favoloso quel libro ? anch'io ho fatto quasi tutti i dolci da quando l'ho comprato !!! e i panini dolci al latte sono buonissimi, rifalli, ne vale la pena.
    A proposito, tu in che cittá vivi ? perché un sindaco cosí illuminato da mettere a disposizione un locale per le mammme che vogliono compartire il loro tempo con i bambini, non l'avevo ancora trovato. Sai cosa mi manca di piú qui ? non poter comprar libri, perché con i dazi in entrata, pure comprare su amazon mi costa troppo caro e qui i libri costano troppo perché sono quasi tutti importati da oltre oceano.

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  4. Non dire che abbiamo un sindaco illuminato!!!! Abito a Milano, sai che sindaco abbiamo???La Moratti!
    Secondo me è un'iniziativa che c'era che hanno faticosamente mantenuto solo la volontà delle mamme negli anni , ma il sindaco è meglio che non lo sappia così non la chiude!

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  5. allora hai ragione tu, meglio che il sindaco non lo sappia !! io ho vissuto quasi tutta la mia vita a Sesto, quindi siamo vicine, quando torno mi fai un autografo ? e mi spieghi dov'é il posto dell'orso di cui mi parlavi l'altra volta.

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  7. Che bel post. Lo condivido in pieno.
    Peccato che realizzare un'aldea in città (almeno qui in Italia) non sia cosa facile, anche se esistono eccezioni, come quella di cui parla Chiara. Io ho la fortuna di avere i giardinetti proprio davanti casa, quindi H. ha potuto frequentare giornalmente altri bambini già da quando era piccolina, pur non essendo andata al nido. Penso, come dici tu, che il confrontarsi anche con bambini di età diverse dalla propria sia importantissimo per il loro percorso di crescita. E ti confesso che anche il mio confrontarmi con le mamme dei compagni di giochi di mia figlia spesso è servito anche a me, mamma alle prime armi, per capire in che direzione muovermi.

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  8. Condivido tutto quello che hai scritto!Purtroppo con la "civilizzazione" l'uomo ha perso non solo la spontaneità, ma la sua identità...a chi vorremo assomigliare poi?...non si sa...solo che senza la condivisione c'è tanta solitudine, che si legge negli occhi dei bambini di oggi e che nelle mamme chiamano depressione post partum.
    che fine faremo? io rincorro il sogno di poter avere una vita più "umana"...

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  9. Quando ho iniziato a leggerti, immaginavo che prima o poi, sarei incappata in un post che mi avrebbe "impregnata" in tutto e per tutto di sentimenti positivi.
    È molto bello quello che dici sul concetto di condivisione. Penso solo che, intorno a me per esempio, purtroppo non c'è abbastanza confidenza spontanea e generosa, e c'è ancora troppa paura, ignoranza, meschinità, per imparare -davvero- a condividere.
    Del resto, spesso mi sento sola io come mamma, costretta mio malgrado a rapporti molto superficiali, contatti di forma, conoscenze vaghe. Non c'è una vera rete solidale.

    A volte penso al fatto che, in quasi due anni di asilo, non saprei davvero a chi affidare Luna se ne avessi la necessità (forse a una mamma su ottanta, se ci penso bene), perché nessuna, in fondo, mi ha mai dato l'impressione di essere propensa all'aiuto senza ricompensa. Non so se mi spiego.

    Eppure, quando ero piccola io, abitando in un condominio di un paese non troppo più piccolo di quello in cui abito ora (e sempre di provincia si tratta), ricordo che c'era l'abitudine, tra famiglie, di dividersi i compiti: accompagnare i figli a scuola, andarli a riprenderli, guardarli mentre erano in cortile, e così via.
    Ora c'è diffidenza anche nel parco giochi. E ti dico la verità: ho smesso di portare Luna ai parchi giochi perché quello che hai vissuto tu, l'ho vissuto anch'io: cattiverie nei confronti di bimbi piccoli - tra bimbi! - , prepotenze varie, spintoni, calci, risate di strafottenza. È un po' triste. Non voglio generalizzare, ma la verità è che ne ho girati tanti, e la situazione è sempre la stessa.
    Perché alcuni bambini crescono in maniera troppo egoista: sono abituati a pensare solo a se stessi.

    Ho notato però che quest'anno hanno aperto una specie di ludoteca per i bambini, nel mio paese. Non si lasciano lì i bambini a pagamento, ma le famiglie portano i bambini, che giocano tutti insieme per due ore nel pomeriggio, e i genitori stringono rapporti, si parlano, si confrontano. Forse è un timido inizio, o un ritorno al passato.

    Ciao, un bacio.

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  10. Laura grazie per scrivere il tuo punto di vista, anche a me piace poter conversare con altre donne che hanno un'esperienza diversa dalla mia, e non mi metto su nessun piedistallo perché ho tanto da imparare.

    Mammanatura, sai che pure io in Italia, mamma sola a Roma con un figlio per 8 mesi, mi sono sentita piú sola di ora che sto qui in Perú in una metropoli come Lima ? circa 1 mese fa ho conosciuto una mamma di 2 gemelli qui al mercato vicino casa, abbiamo iniziato a chiaccherare e poi siamo andate al parco insieme per 2 ore con i bambini; non mi era mai successo in Italia, non ti so fare una ipotesi sul perché, ci devo pensare.

    Rossanna: sai, sto iniziando a capire ora, grazie ad Alejandro, che non gli posso insegnare nulla se non lo vivo dentro di me, Solo cosí imparerá veramente. Se io sono egoista o invidiosa di quello che hanno gli altri, gli insegneró a essere cosí perché lui lo leggerá in quello che faccio, visto che lo imita; per un bambino piccolo ha piú valore sempre quello che si fa, non quello che si dice. Penso cosí che dobbiamo essere noi stessi, essere sinceri con i bambini; se siamo egoisti e vogliamo insegnare a condividere, dobbiamo prima cambiare i nostri atteggiamenti verso gli altri. E visto che io penso tutto questo e non sono certo senza macchia, sto ricominciando a lavorare sulla mia crescita personale, per insegnare ad Ale a essere un uomo nobile e coraggioso !!
    Riguardo ai parchi, pure io ne ho cambiati parecchi, e tutti con gli stessi risultati: bambini "violenti" e madri urlanti, a volte "violente", a volte solo minaccianti. Mi preoccupa come saranno fra 15-20 anni questi bambini che ora vessano i piú deboli. Forse si dovrebbe lanciare una campagna di massa sull'educazione dei loro genitori, perché li si aiuti a muovere il loro baricentro su altri valori piú sani e piú giusti.

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  11. Hai assolutamente ragione quando dici che per un bambino è più importante quello che fai, anziché quello che dici.
    È giustissimo. Purtroppo non tutti i genitori si comportano nello stesso modo, e soprattutto non fanno queste autoanalisi così giuste e importanti.

    E forse è anche per questo che, d'istinto, tu mi sei piaciuta.
    Ciao, buona giornata.

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