venerdì 6 gennaio 2012

la vita è un'onda che appare e scompare nello specchio dell'Oceano

Amo vivere le novità: ogni sera prima di addormentarmi mi sento felice se posso ripensare ad almeno una cosa nuova che mi è successa durante la giornata.  Per questo le consietudini non mi piacciono: il mio capodanno può essere anche ogni giorno !!!
Sono allergica alla routine; l'arredamento di casa mia non cambia mai posizione, amo coltivare amicizie di anni e anni, mi piace stare in giro per il mondo per lunghi periodi a lavorare ma non riesco a stare troppo tempo in viaggio, perchè nella cinetica della mia vita, ho bisogno di punti di riferimento fissi, stabili.
Tutto questo per spiegarvi come, il giorno di Natale, invece di pensare alla vita che nasce, io e Ale si parlava di quando quella stessa vita arriva al suo termine.  Non mi ricordo esattamente come è venuto fuori il discorso, ma era sera, e avevamo finito di cenare fuori in giardino ed io ero rimasta con lui a chiaccherare fuori al buio con solo la luna crescente che ci illuminava.  Quando lui come sempre mi ha detto "Mamma, quando cresci piccolina allora....", io gli ho spiegato per la prima volta, che non sarei cresciuta piccolina subito, ma prima sarei cresciuta vecchia, poi morta e poi nata di nuovo piccolina, anche se non so dove e quando e come.  La notizia l'ha un pò colpito e molto commosso, e l'ha preoccupato più riguardo a me che riguardo a lui, ma è stato facile  fargli capire cosa vuol dire morire perchè ogni giorno vede in giardino le piante e un sacco di animali grandi e piccoli che esauriscono il loro ciclo vitale.  Ho pensato di essere stata troppo diretta, ma poi ieri è arrivato con in mano un uccellino morto, e non stava piangendo, ma sorrideva in quel suo modo buono e mi ha detto che  metteva l'uccelletto sul tavolo perchè domani nascesse di nuovo e volasse via.  Ora so che, se dovesse capitarci qualche incidente, lui non sarebbe troppo triste perchè sa che rinasceremo piccolini.  Credo di avergli lasciato non un dolore, bensì una speranza.
Fa tenerezza come un bambino di 4 anni, più di preoccuparsi della sua stessa vita, si preoccupi di quella della sua mamma e mi fa riflettere come d'istinto un bambino di 4 anni pensasse già alla vita come un circolo, perchè quel crescere piccolina chiude un cerchio, non vi sembra ?

Spero non avervi rattristato, non è scopo di questo spazio farlo.

ps.  la frase del titolo l'ho letta nel libro "La Saggezza del Sutra del Loto", D. Ikeda, Ed. Mondadori, vol. I

Ale con uno degli uccelli che sempre curiosano ad un ristorante dove ci eravamo fermati nel Kruger, qualche mese fa

13 commenti:

  1. Non c'avevo mai pensato così ma lo sai e` un bellissimo modo per spiegare la morte come una cosa naturale e della quale non aver paura. La terro` a mente, per un futuro :D x

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  2. Caro piccolino mio lui ragiona lui capisce lui è un piccolo uomo .Io gli avevo spiegato che se si sporgeva dal sesto piano e cadeva
    si sarebbe sfracellato come marmellata e puff non ci saremmo mai più rivisti. Tu sei stata meno realista e per il suo cuoricino va bene così.bacino x 3.

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  3. vostro figlio, insieme a voi, sta facendo un esperienza di vita ricchissima, Estrella, davvero bello questo modo circolare di spiegargli l'esistenza e la sua fine che è come un nuovo inizio...
    un abbraccio a voi tre e buon anno nuovo

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  4. Che dolcezza! Non ha senso nascondere le cose tristi ai bambini, ma spiegandole così li si aiuta a crescere. Buon anno! :-)

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  5. @wheredorootsbelong: sai che quello della vita circolare è un pensiero comune a molte religioni? Il papà cattolicissimo di una mia amica spagnola mi spiegava che alcuni sostengono che questa visione ci fosse anche nel cristianesimo e che poi sia stata eliminata se non sbalgio con il consiglio di nicea.... cmq sia, a me l'idea sembra anche così razionale...

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  6. @mamma: la storia della marmellata la raccontavi anche a noi !!

    @Valeria: grazie per l'incoraggiamento e buon anno anche a voi !!!

    @Silvia: grazie per il buon anno, che ricambio. Quindi non sono stata troppo prematura...ma sai che Ale mi ha già chiesto se quando è nato, lui è arrivato volando ? spiegata la fine, ora bisogna affrontare il discorso dell'inizio, altrettanto difficle no ? :))

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  7. ...e poi è un modo per sentirci rassicurati nel timore atavico e incosciente di dover "sparire"...per cui è come dire "allora se tu crescerai piccolina anche io posso farlo, è certo", quindi la morte non è una fine.

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  8. Cosa volevi che ti chiedesse un piccolino che non ha fatto altro che volare fin da quando era nella pancia?Penso che ,tra poco, penserà di appartenere alla classe degli uccelli........Sarebbe stato bello ....l'avrei abbracciato e baciato più spesso saremmo stati troppo contenti e la felicità nessuno la vive a lungo.Baciotto x 3.

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  9. Che carino :)
    è di sicuro un bambino molto sensibile..non c'è dubbio. Questa sua caratteristica lo renderà nella vita una persona speciale :)

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  10. Le tue parole sono un dono... per il tuo piccolo Alejandro e per noi...
    parole di speranza, parole d'amore che veramente non rattristano piuttosto donano luce e vita...
    Forse un giorno riuscirò a parlare anche io della morte al mio piccolo Davide con la stessa semplicità d'animo e serenità.. Grazie per questo tuo post.. è di grande insegnamento!

    Ti auguro un anno di luce ed amore...
    un abbraccio colmo di affetto,
    Chiara

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  11. Ciao, oggi ho letto il tuo blog per la prima volta. Ho trovato i tuoi post pieni di entusiasmo, di voglia di fare, di iniziativa!

    Un saluto da Salerno,
    Mary

    http://improntedinchiostro-mary.blogspot.com/

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  12. @Dreamy: grazie, speriamo, chissà chi diventerà lui...sono un pò curiosa

    @Chiara: il discorso non era preparato, e forse per questo è venuto tanto naturale. Mi è dispiaciuto vederlo piangere, ma le lacrime servono per alleggerire le emozioni, e il sorriso poi gli rimarrà a lungo invece

    @Mary: grazie per lasciare un messaggio, anche io sono contenta di conoscere il tuo spazio che sto visitando ora

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